In meno di sei mesi, due giovani uomini sono morti a Roma durante il ricovero nel servizio psichiatrico di diagnosi e cura (Spdc). La magistratura indaga, gli operatori e gli amministratori tacciono, come se queste morti siano solo un problema giudiziario e non un segno ulteriore delle gravi carenze di persone e mezzi che da anni vengono denunciate, delle scelte sbagliate di politica sanitaria che si riproducono per inerzia e del rigenerarsi incontrastato, in forme nuove, di culture e pratiche che hanno radici nel manicomio. Questi i fatti. All’alba dello scorso sabato 7 maggio LD, 36 anni, viene trovato morto in un letto del SpdcLeggi altro →

Gentile Direttore, era il 9 dicembre quando la sua testata ha ospitato un mio contributo scritto sotto la spinta di un ennesimo caso di morte in un SPDC italiano, quella del giovane Wissem Abdel Latif deceduto legato ad un letto del San Camillo di Roma. Pochi giorni fa un altro uomo, Lorenzo, è morto in un altro reparto psichiatrico laziale, quello di Monterotondo, anch’egli sottoposto a contenzione meccanica. La pietà per una morte comporta tacere il cognome, anche se la stessa delicatezza non era stata riservata al migrante tunisino, ma le due vicende accadute nell’arco di 4 mesi non possono rimanere oggetto di sola pietà né limitarsiLeggi altro →

Vorrei presentarmi come storica, ma soprattutto come una cittadina, come una persona che ha avuto bisogno dell’aiuto e del supporto della rete dei Servizi presso il Dipartimento di Salute Mentale di Trieste. È stato un lungo arco di tempo, durato più di trent’anni, in cui ho attraversato situazioni, spazi diversi, in forme altamente drammatiche e dolorose; ho conosciuto la sofferenza personale e ho riconosciuto quella delle persone che come me afferivano ai Centri di Salute Mentale. Ancora oggi sono collegata, come socia attiva alla Conferenza Basaglia, che lavora in campo internazionale per la Salute Mentale nel Mondo (l’acronimo COPERSAMM penso sia conosciuto da tutti); inoltreLeggi altro →

Una sentenza che rappresenta un ulteriore passo verso la strada del ritorno alla logica manicomiale, e della delega del controllo sociale alla psichiatria. Peraltro, alimentando lo stigma nei confronti di milioni di cittadini con disturbi mentali, ritenuti sempre più “pericolosi per sé e per gli altri” e da istituzionalizzare. Eppure, stante l’attuale legislazione la sentenza è pienamente legittima anche se la cura e la custodia rischiano di diventare un unicum, di competenza della psichiatria. Assolto per il duplice omicidio di due poliziotti avvenuto nel 2019, ma per 30 anni dovrà rimanere rinchiuso in una REMS (Residenza per le Misure di Sicurezza). Questo ha stabilito laLeggi altro →

La popolazione detenuta della Regione europea dell’OMS è composta da oltre un milione e mezzo di persone e la loro salute è più vulnerabile di quella della popolazione generale. Secondo l’OMS Europa le politiche sanitarie delle prigioni dovrebbero prendere in considerazione più aspetti rispetto al passato, quando l’attenzione era mirata soprattutto alla prevenzione di malattie infettive e incidenti. Il report “Addressing the NCD burden in prisons in the WHO European Region: interventions and policy options”, pubblicato a maggio 2022, fornisce una panoramica sulle disuguaglianze di salute della popolazione che vive nelle carceri della Regione europea dell’OMS. Il report fornisce anche una nuova visione sui fattori di rischioLeggi altro →

Con il Decreto Direttoriale numero 98 del 9 maggio 2022, gli uffici del ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando hanno assegnato ai vari Ambiti territoriali sociali in Italia le risorse economiche, legate al PNRR, al fine di favorire attività di inclusione sociale per soggetti fragili e vulnerabili, come famiglie e bambini, anziani non autosufficienti, disabili e persone senza dimora. Nel complesso, agli Ambiti territoriali sociali (ATS) e per essi, ai singoli Comuni e agli Enti gestori delle funzioni socio-assistenziali sono stati assegnati oltre 1.250 milioni di euro. Ndr: Numerosi Progetti degli ATS non sono stati ammessi immediatamente al finanziamento ma sono stati comunque giudicati “idonei” e quindi potranno essere finanziati successivamente, anche conLeggi altro →

Sabato 13 maggio 1978 il Parlamento italiano approva la legge che sarebbe diventata famosa col numero 180. La prima firmataria fu la partigiana Gabriella, Tina Anselmi, primo ministro donna della Repubblica Italiana. La legge che avrebbe chiuso per sempre i manicomi dice nel titolo “norme per gli accertamenti e i trattamenti sanitari volontari e obbligatori”, quello che semplicemente è: restituzione di diritto, di cittadinanza e di dignità alle persone che hanno la ventura di vivere l’esperienza della malattia mentale. Il legislatore affermò semplicemente che l’articolo 32 della Costituzione valeva per tutti, anche per i matti. A maggior ragione per i matti proprio perchè matti. A FrancoLeggi altro →

Il 4 ottobre 2019 nella Questura di Trieste avviene l’omicidio di due agenti di Polizia e il tentato omicidio di altri otto. L’imputato, un trentenne è stato sottoposto a due perizie psichiatriche, risultando imputabile con la prima e non imputabile per la seconda. Venerdì 6 maggio 2022, la Corte d’Assise lo ha assolto per “vizio totale di mente”, “il fatto è stato commesso da una persona non imputabile”. In attesa delle motivazioni e tralasciando l’interrogativo sul perché di fronte a perizie contrastanti non sia stata effettuata una perizia collegiale, un dato è certo: la Corte d’Assise ha applicato il Codice Rocco del 1930 che prevedeLeggi altro →

Ci ha lasciato Valerio Canzian, protagonista e guida nei decenni passati del lavoro di promozione,  difesa e tutela dei diritti delle persone con disturbo mentale e delle loro famiglie. Ha operato a livello nazionale nell’UNASAM, ma soprattutto a livello regionale lombardo  e milanese in contesti, quindi, politico-amministrativi assai difficili, spesso impermeabili, quando non apertamente ostili alle culture professionali e organizzative della riforma dell’assistenza psichiatrica pubblica italiana del 1978. Valerio ha sempre tenuto il punto con fermezza e severità su questioni quali: le contenzioni, in specie negli SPDC, anche sostenendo insieme ai famigliari ricorsi alla magistratura in alcune vicende davvero drammatiche; il lungo internamento in struttureLeggi altro →

Purtroppo non ci sembra di poter individuare, nelle pur significative risorse destinate dal PNRR alla Missione Salute, capitoli destinati alla salute mentale. Inoltre, l’assenza della salute mentale dai recenti documenti di ridefinizione dell’assistenza territoriale nel Servizio Sanitario Nazionale fa ritenere che erroneamente si consideri quest’area così sensibile della sanità pubblica già “autosufficiente”, ignorando l’urgenza di rafforzarne il mandato, ammodernarne l’organizzazione e sostenerne l’attività In Italia la spesa per la Salute Mentale (SM) si è attestata negli anni dal 2015 al 2018 su valori intorno al 3,5% – 3,6% del Fondo Sanitario Nazionale (FSN). I dati del 2019 già evidenziavano una preoccupante discesa al di sottoLeggi altro →