INTERVENTI – INTERVISTE (Pagina 9)

“Vattene da qua sennò ti infilo il coltello in la gola“, “ Vuoi vedere che ti spacco la mazza intesta? Vai via, prima che ti uccido! “. Frasi violente che si fanno strette, si accavallano, digrignate e sputate su persone che brancolano nel disordine e da loro cercano solo una carezza, un abbraccio, una cura. Queste sono solo alcune delle minacce raccapriccianti che riempiono l’audio dei filmati registrati dalle telecamere nascoste dalle Forze dell’Ordine nei corridoi e nelle stanze della sezione femminile del Don Uva di Foggia, struttura sanitaria socio-riabilitativa. Qui secondo gli inquirenti 30 dipendenti avrebbero negli ultimi anni quasi ogni giorno violentato eLeggi altro →

Le violenze di Foggia, all’interno dell’istituzione Don Uva, non rappresentano il caso isolato. Le violazioni dei diritti sono molto diffuse non solo a danno dei  pazienti dei servizi psichiatrici ma anche, e forse soprattutto, a danno di tutte quelle persone che, per disabilità e vulnerabilità, sono ospiti in strutture residenziali di varia natura. Nella notte del 23 di gennaio i carabinieri e i NAS di Foggia hanno eseguito una misura cautelare nei confronti di trenta operatori sanitari (infermieri e ausiliari) della istituzione Don Uva di Foggia. L’operazione ha coinvolto otto dipendenti della struttura, sedici operatori sociosanitari della società Universo Salute, tre operatori sociosanitari dipendenti della societàLeggi altro →

Era il 6 settembre del 1971, mi ero laureato in giugno a Napoli, sono partito per Parma dove, nell’ospedale psichiatrico di Colorno, avrei incontrato Franco Basaglia. L’ospedale psichiatrico di Colorno era tutto dentro il palazzo ducale di Maria Luigia di Borbone. I reparti uno dentro l’altro: veramente orrendo. Per andare da un posto all’altro bisognava farsi aprire e chiudere un numero smisurato di cancelli e porte. Sezione maschile e femminile e poi al solito tranquilli, agitati, osservazione. Il grande e bellissimo parco della duchessa era occupato in buona misura da un ippodromo. Alte reti dividevano un pezzetto di prato prospiciente i reparti del piano terraLeggi altro →

È morto uno dei protagonisti, insieme a Franco Basaglia e alla sua équipe, della battaglia per il superamento dei manicomi. È stato l’inventore pratico della deistituzionalizzazione nell’approccio al disagio mentale con la costruzione del modello Trieste Ricordarlo in poche parole non è semplice, perché raccontare il suo lavoro vuol dire raccontare la complessità delle sfide che lo psichiatra ha affrontato in più di cinquant’anni di impegno professionale pratico. Pratico è forse l’aggettivo più utile per definire il contributo di Franco Rotelli, venuto a mancare ieri. Un riformatore, capace a livello locale di costruire i servizi sanitari extra-ospedalieri (i Centri di Salute Mentale sulle 24 ore) che rivoluzioneranno l’approccio al disagioLeggi altro →

Se i Determinanti Sociali della Salute fanno capire i meccanismi attraverso cui le disuguaglianze influiscono sulla salute delle persone, i Determinanti Commerciali della Salute indicano come il profitto di pochi minacci la salute di molti. Nel 2016, in un articolo apparso su Lancet, Ilona Kickbush per la prima volta definiva un differente tipo di determinanti della salute: “Definiamo determinanti commerciali della salute quelle prospettive e quelle strategie utilizzate dal settore privato per promuovere prodotti e scelte che sono nocivi per la salute” (1).  Nel corso degli anni, la nozione di Determinante Commerciale della Salute (DCdS) si è venuta precisando. Secondo la Organizzazione Mondiale della SaluteLeggi altro →

Il tema delle risorse dei Dipartimenti di salute mentale è all’attenzione. A partire dai Rapporti del Ministero della Salute1 sono stati messi a confronto dati del 2016 e 2021. Il numero di servizi territoriali si è ridotto di 215 (-14,7%) mentre rimane pressoché stabile l’utenza complessiva e il tasso per 10 mila adulti. Lo stesso per quanto attiene il genere e le persone con età superiore ai 45 anni. I primi contatti e i first ever (primi in assoluto) segnano una riduzione del 16,9% e dell’11,3%. Dalla tabella N.2 (di seguito) si rileva che nel 2021 vi sono 229 strutture residenziali in meno, pari al 13,1%;Leggi altro →

Gentile Direttore, sono uno dei 91 direttori di DSM che ha firmato il recente Appello e ne spiego le ragioni. In un Paese senza Ospedali Psichiatrici civili e giudiziari, ritengo che a livello politico e sociale si debba avere la consapevolezza di quanto sia essenziale avere una rete diffusa e ben funzionante di servizi di salute mentale. Ho firmato nella speranza che s’intervenga in tal senso e che i valori della 180 vengano riconosciuti come patrimonio comune, condiviso da tutte le Istituzioni e forze politiche. La psichiatria è una pratica di cura: i malati non hanno colore politico. Sono preoccupato in quanto vedo un sistema sotto pressioneLeggi altro →

In crescita nel 2021 gli accessi rispetto ai due anni precedenti. I dati considerano soltanto gli adulti, serve monitoraggio sui giovani. Nel 2021 ogni giorno in Italia sono andate al Pronto Soccorso per le patologie psichiatriche in media 1.313 persone. Il 3,3% del numero totale degli accessi, in crescita rispetto al 3,2% del 2020 e al 3,1% del 2019. Ma solo il 14,6% si è trasformato in ricovero, di cui più della metà in psichiatria. È questo il dato dal quale partire per una prima riflessione sui nuovi dati contenuti nel Rapporto Salute Mentale Anno 2021, appena pubblicato dal Ministero della Salute. Accessi al ProntoLeggi altro →

La crisi della salute mentale a Gaza ha radici politiche. La comunità internazionale dovrebbe chiedere urgentemente al governo di Israele di adottare misure immediate per revocare il blocco della Striscia di Gaza, oltre a porre fine all’occupazione, alla colonizzazione e all’apartheid in corso. Sono un medico che ha lavorato per diversi anni sia come clinico/chirurgo che come medico di salute pubblica in Africa orientale e nel Territorio Palestinese Occupato (oPt), in particolare nella Striscia di Gaza dove ancora mi reco regolarmente come volontario con il PCRF (Palestine Children’s Relief Fund). Non sono quindi uno psichiatra o uno psicologo; tuttavia, avendo vissuto in diversi contesti di guerraLeggi altro →

Secondo lo psichiatra Vito D’Anza la salute mentale nel nostro Paese si sta progressivamente allontanando dal modello basagliano, studiato e copiato in tutto il mondo. Molte strutture, nonostante la Legge 180 e le diverse norme regionali, praticano ancora oggi attività di contenzione, sia fisica che farmacologica. Per invertire questa tendenza serve una mobilitazione collettiva, che coinvolga non solo il mondo medico, ma anche quello politico e culturale. Continua l’inchiesta di VITA nel mondo della psichiatria italiana In Italia, ancora oggi, su 323 Servizi psichiatrici di diagnosi e cura (Spdc), solo una decina sono “no restraint”, cioè liberi dalle azioni di contenimento fisico e farmacologico delLeggi altro →