INTERVENTI – INTERVISTE (Pagina 9)

È morto uno dei protagonisti, insieme a Franco Basaglia e alla sua équipe, della battaglia per il superamento dei manicomi. È stato l’inventore pratico della deistituzionalizzazione nell’approccio al disagio mentale con la costruzione del modello Trieste Ricordarlo in poche parole non è semplice, perché raccontare il suo lavoro vuol dire raccontare la complessità delle sfide che lo psichiatra ha affrontato in più di cinquant’anni di impegno professionale pratico. Pratico è forse l’aggettivo più utile per definire il contributo di Franco Rotelli, venuto a mancare ieri. Un riformatore, capace a livello locale di costruire i servizi sanitari extra-ospedalieri (i Centri di Salute Mentale sulle 24 ore) che rivoluzioneranno l’approccio al disagioLeggi altro →

Se i Determinanti Sociali della Salute fanno capire i meccanismi attraverso cui le disuguaglianze influiscono sulla salute delle persone, i Determinanti Commerciali della Salute indicano come il profitto di pochi minacci la salute di molti. Nel 2016, in un articolo apparso su Lancet, Ilona Kickbush per la prima volta definiva un differente tipo di determinanti della salute: “Definiamo determinanti commerciali della salute quelle prospettive e quelle strategie utilizzate dal settore privato per promuovere prodotti e scelte che sono nocivi per la salute” (1).  Nel corso degli anni, la nozione di Determinante Commerciale della Salute (DCdS) si è venuta precisando. Secondo la Organizzazione Mondiale della SaluteLeggi altro →

Il tema delle risorse dei Dipartimenti di salute mentale è all’attenzione. A partire dai Rapporti del Ministero della Salute1 sono stati messi a confronto dati del 2016 e 2021. Il numero di servizi territoriali si è ridotto di 215 (-14,7%) mentre rimane pressoché stabile l’utenza complessiva e il tasso per 10 mila adulti. Lo stesso per quanto attiene il genere e le persone con età superiore ai 45 anni. I primi contatti e i first ever (primi in assoluto) segnano una riduzione del 16,9% e dell’11,3%. Dalla tabella N.2 (di seguito) si rileva che nel 2021 vi sono 229 strutture residenziali in meno, pari al 13,1%;Leggi altro →

Gentile Direttore, sono uno dei 91 direttori di DSM che ha firmato il recente Appello e ne spiego le ragioni. In un Paese senza Ospedali Psichiatrici civili e giudiziari, ritengo che a livello politico e sociale si debba avere la consapevolezza di quanto sia essenziale avere una rete diffusa e ben funzionante di servizi di salute mentale. Ho firmato nella speranza che s’intervenga in tal senso e che i valori della 180 vengano riconosciuti come patrimonio comune, condiviso da tutte le Istituzioni e forze politiche. La psichiatria è una pratica di cura: i malati non hanno colore politico. Sono preoccupato in quanto vedo un sistema sotto pressioneLeggi altro →

In crescita nel 2021 gli accessi rispetto ai due anni precedenti. I dati considerano soltanto gli adulti, serve monitoraggio sui giovani. Nel 2021 ogni giorno in Italia sono andate al Pronto Soccorso per le patologie psichiatriche in media 1.313 persone. Il 3,3% del numero totale degli accessi, in crescita rispetto al 3,2% del 2020 e al 3,1% del 2019. Ma solo il 14,6% si è trasformato in ricovero, di cui più della metà in psichiatria. È questo il dato dal quale partire per una prima riflessione sui nuovi dati contenuti nel Rapporto Salute Mentale Anno 2021, appena pubblicato dal Ministero della Salute. Accessi al ProntoLeggi altro →

La crisi della salute mentale a Gaza ha radici politiche. La comunità internazionale dovrebbe chiedere urgentemente al governo di Israele di adottare misure immediate per revocare il blocco della Striscia di Gaza, oltre a porre fine all’occupazione, alla colonizzazione e all’apartheid in corso. Sono un medico che ha lavorato per diversi anni sia come clinico/chirurgo che come medico di salute pubblica in Africa orientale e nel Territorio Palestinese Occupato (oPt), in particolare nella Striscia di Gaza dove ancora mi reco regolarmente come volontario con il PCRF (Palestine Children’s Relief Fund). Non sono quindi uno psichiatra o uno psicologo; tuttavia, avendo vissuto in diversi contesti di guerraLeggi altro →

Secondo lo psichiatra Vito D’Anza la salute mentale nel nostro Paese si sta progressivamente allontanando dal modello basagliano, studiato e copiato in tutto il mondo. Molte strutture, nonostante la Legge 180 e le diverse norme regionali, praticano ancora oggi attività di contenzione, sia fisica che farmacologica. Per invertire questa tendenza serve una mobilitazione collettiva, che coinvolga non solo il mondo medico, ma anche quello politico e culturale. Continua l’inchiesta di VITA nel mondo della psichiatria italiana In Italia, ancora oggi, su 323 Servizi psichiatrici di diagnosi e cura (Spdc), solo una decina sono “no restraint”, cioè liberi dalle azioni di contenimento fisico e farmacologico delLeggi altro →

Era il 1988 quando fu approvato il codice di procedura per minorenni, ispirato a principi di ragionevolezza, adeguatezza alla età in formazione dei ragazzi sotto processo, minimizzazione dell’impatto penale e carcerario, contrasto alla stigmatizzazione del processo e della condanna. Ogni ragazzo o giovane è una vita in evoluzione che non ha ancora portato a compimento il suo percorso di maturazione e responsabilizzazione. Il carcere fa male a chi lo subisce. Fa male come esperienza in sé. Crea dolore. È una pena. E può costituire un ostacolo alle successive tappe di vita in quanto inchioda, a volta anche per sempre, una persona a un momento dellaLeggi altro →

L’Accordo per la gestione dei pazienti psichiatrici con misura di sicurezza approvato il 30 novembre 2022 dalla Conferenza Unificata (vedi Accordo CU 188/2022) è il risultato del dialogo interistituzionale svoltosi presso il Tavolo di consultazione permanente sulla sanità penitenziaria. Il documento prevede la creazione di due organismi: una “Cabina di regia nazionale” che si affianca all’“Organismo di Coordinamento per il superamento dell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario (Opg)” presso il Ministero della Salute; e un “Punto Unico Regionale” con l’obiettivo di supportare l’Autorità giudiziaria, di fungere da raccordo con i Dipartimenti di Salute Mentale (Dsm) e di promuovere Protocolli locali. Questi hanno l’obiettivo di elaborare “condivisi percorsi assistenziali” perLeggi altro →

La partecipazione delle comunità è considerata ormai diffusamente un requisito fondamentale nell’organizzazione delle Cure Primarie. Ma vi sono modi molto diversi di intendere  i concetti di “comunità” e di “partecipazione comunitaria”. L’esperienza della Medicina di Gruppo “Julian Tudor Hart” a Barco, un quartiere della periferia nord di Ferrara.  In un recente articolo[1] abbiamo raccontato l’esperienza della Medicina di Gruppo “Julian Tudor Hart” (da ora “JTH”) a Barco, un quartiere della periferia nord di Ferrara, e fucina di diversi progetti sperimentali orientati dai principi di Primary Health Care. In particolare, ci eravamo soffermate sulle attività del Distretto Geoeducativo legato all’ambulatorio, ovvero un dispositivo di ricerca e di formazioneLeggi altro →