INTERVENTI – INTERVISTE (Pagina 28)

Al di là dei sogni, in tempo di quarantena «Ogni mattina chiamo Anna (il nome è di fantasia), discutiamo sui lavori domestici da fare, come tenersi occupata nel corso della giornata, dare senso al tempo, poi ci risentiamo altre volte e valutiamo come stanno andando le cose. Prima del Corona virus Anna lavorava al ristorante. Ora che l’abbiamo chiuso, lei trascorre a casa tutto il tempo, a meno di emergenze non andiamo da lei per non creare situazioni di pericolo, ma cerchiamo di essere, comunque, come possiamo, costantemente presenti. Non è facile, lo sarà sempre meno, ma ci proviamo». Simmaco Perillo, presidente della cooperativa socialeLeggi altro →

Siamo tutti discendenti di Caino. La nostra storia comincia con un fratricidio, con un crimine nella famiglia. Niente di nuovo si potrebbe dire di fronte ai fatti che fisiologicamente accadono nel corso dell’anno, non così tanti per altro, come si pensa. Niente di nuovo. E tuttavia fatti del genere, ci trovano immancabilmente impreparati e, come se fosse sempre la prima volta, riveliamo tutto il nostro sconcerto. L’interesse così esagerato, debordante e morboso che monta di conseguenza sembra voler coprire con fiumi di parole la nostra insicurezza più intima e profonda. Il colpevole certo e rassicurante non può che essere la follia, il mostro, l’alieno, l’altro diverso daLeggi altro →

Un grande psichiatra alla vigilia dei 90 anni si racconta nell’autobiografia Il fiume della vita. Una storia interiore (Feltrinelli): l’infanzia, le letture, la terapia dell’ascolto. «Non dovremmo mai dimenticare, lo ripeto senza fine, che senza analizzare cosa avviene in noi, nella nostra vita interiore, nulla sapremmo cogliere delle emozioni dei pazienti, e delle cose da dire loro». «Senza fine». Davvero non si stanca di ripeterlo Eugenio Borgna: la psichiatria, per lui, non è mai solo terapia del farmaco ma — e prima ancora — è medicina dell’interiorità. «La psichiatria — scrive — è chiamata a scendere nel cuore dei pensieri e delle emozioni delle persone, alle qualiLeggi altro →

Il rispetto della persona, dei diritti umani, dovrebbe essere premessa necessaria a qualsiasi iniziativa di cura. Il Servizio psichiatrico di diagnosi e cura dovrebbe essere vissuto come uno spazio accogliente e protetto, una retrovia dove, chi ne abbia la necessità possa ritirarsi, quel tanto che serve. Per poi tornare sul fronte, nella vita reale. Non da solo ma con al fianco altri servizi, quelli territoriali che sappiano giustapporre progetto di vita e progetto di cura. Così configurato lo spazio ospedaliero dovrebbe saper accogliere la crisi, consentire di elaborare la sconfitta per ridefinire nuovi traguardi. In Italia la maggior parte degli SPDC non è in grado di offrireLeggi altro →

La realtà ancora poco conosciuta di un internamento sistematico degli antifascisti nell’istituzione psichiatrica è un fenomeno stimabile in una forbice compresa tra i 475 individuati tra le schede del Cpc catalogate dall’Anppia – l’1,06% dei 44.540 del campione 602, pari ad un quarto circa del totale – ed il migliaio e mezzo di antifascisti internati in manicomio che si ricava dall’applicazione della medesima percentuale a tutti gli schedati. Il tutto in un quadro in cui l’epoca fascista è segnata dal fervore edificatorio del regime nel settore psichiatrico, e vede crescere sia il numero complessivo degli internamenti nei manicomi giudiziari – da 778 a 5.800 traLeggi altro →

Le condizioni socio-economiche hanno un ruolo centrale tra i determinanti sociali di salute e malattia. La presenza di disuguaglianze nella distribuzione della ricchezza è stata associata anche ad una maggior frequenza di disturbi psichiatrici[1]. In questo lavoro viene presentata un’analisi preliminare della relazione tra disuguaglianze economiche nelle Regioni italiane e incidenza dei problemi di salute mentale. In particolare, sono stati esaminati i tassi di incidenza First Ever (primo contatto nella vita con un Dipartimento di Salute Mentale) nelle diverse categorie diagnostiche presenti nel Secondo Rapporto Salute Mentale del Ministero[2]: schizofrenia ed altre psicosi funzionali, alcolismo e tossicomanie, depressione, disturbi della personalità e del comportamento, mania e disturbiLeggi altro →

1 Secondo la ricerca ProgresAcuti 2007, l’80% dei 323 SPDC italiani sono a porte chiuse e sono attrezzati per la contenzione. Una ricerca condotta dai SPDC del Lazio ha rilevato che in 21 SPDC, su 3130 ricoveri, si riportano 581 contenzioni, 297 pazienti contenuti, per 7252 ore complessive. 1 paziente su 10 è stato contenuto. Alcuni SPDC raggiungevano un tasso del 25% (1 su 4 contenuto). Vi sono protocolli per contenzione in ognuno dei 9 DSM del Lazio. Qualcuno si difende e parla di atto sanitario, qualcuno di stato di necessità (art. 54), qualcuno di terapia morale, educativa o pedagogica. Vi sono 21 SPDC restraint. LaLeggi altro →

La crisi come opportunità per stare dalla parte dei pazienti Penso spesso alla “resilienza”, oggi molto in voga nella sua accezione psicologica. Mi è capitato di cercare l’origine etimologica di questo termine che si fa derivare dal latino resalio, iterativo di salto. Qualcuno propone un collegamento suggestivo tra il significato originario di resalio, che connotava anche il gesto di risalire sull’imbarcazione capovolta dalla forza del mare, e l’attuale utilizzo in campo psicologico; entrambi i termini indicano l’atteggiamento di andare avanti senza arrendersi nonostante le difficoltà. Svolgo il mio lavoro di psichiatra da circa trenta anni, esclusivamente nel servizio pubblico, ed ho dovuto spesso far fronteLeggi altro →

La proposta di Franco Corleone di abolire la non imputabilità per infermità mentale, superare quindi il c.d. “doppio binario” e di fatto scardinare la distinzione tra pene e misure di sicurezza ha suscitato interesse e dibattito e sembra doversi confrontare, tralasciando gli aspetti più strettamente giuridici, con due diverse preoccupazioni operative. La prima è quella di chi teme la permanenza in carcere di un numero crescente malati mentali privandoli del diritto alla cura aggravando la già difficile situazione degli Istituti di Pena; la seconda è che si (ri)crei un duplice sistema in ambito penitenziario e/o territoriale in base al quale l’autore di reato con disturbiLeggi altro →

Alla fine dell’anno appena trascorso è stato presentato un prezioso volume, Il muro dell’imputabilità. Dopo la chiusura dell’Opg, una scelta radicale, curato da Franco Corleone con il fondamentale contributo di Giulia Melani. Il volume è stato preceduto da una importante ricerca condotta nella Casa lavoro di Vasto e nella Residenza per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza (Rems) di Volterra, pubblicata nel volume Archeologia criminale. Le misure di scurezza psichiatriche e non psichiatriche (scritto da Evelin Taormina e Katia Poneti, oltre alla stessa Giulia Melani). Entrambe le opere rappresentano un contributo alla discussione offerto dal Gruppo di lavoro costruito dall’Ufficio del Garante dei diritti delle persone private della libertàLeggi altro →