INTERVENTI – INTERVISTE (Pagina 26)

L’emergenza Covid-19 ha mostrato la debolezza dell’impostazione territoriale nei nostri servizi; ora bisogna ripensare il futuro della Salute Mentale pubblica con più investimento territoriale. Inoltre è necessario inventare nuove forme di welfare. Roberto Mezzina è stato Direttore dei Servizi di Salute Mentale di Trieste, un centro che collabora con l’Organizzazione Mondiale della Sanità e tiene vivo l’approccio basagliano alla salute mentale. Gli chiediamo cosa sta succedendo oggi. I servizi sono in una fase difensiva. In molte regioni sono stati chiusi di imperio ambulatori, servizi territoriali e centri diurni e il rischio ora è di dimenticare le persone più sole. In alcune regioni il Terzo SettoreLeggi altro →

Di fronte alla pandemia l’Italia si è mostrata impreparata: la mancanza di mascherine, disinfettanti, tamponi, ospedali sull’orlo del collasso, servizi territoriali lasciati a se stessi con gravi conseguenze per cittadini e operatori che contano molti infettati e deceduti, ad oggi ben 110.  In questo quadro, i servizi per la salute mentale sono stati orientati ad occuparsi delle urgenze e ad assicurare la continuità di cura. Gli accessi al Pronto Soccorso, le consulenze e i ricoveri sono diminuiti. Di fronte all’impensabile e invisibile, l’emergenza ha compresso i diritti e il “restare a casa” da un lato, ha inciso sulla parte più innovativa dei servizi, quella basataLeggi altro →

Ormai è lunga da far paura la lista degli istituti per anziani che si stanno rivelando focolai di Covid-19. Nelle regioni che per prime e più pesantemente sono state colpite, il numero dei morti e dei contagi, di anziani e operatori, è una doccia fredda sulle speranze di uscita dall’emergenza, mentre in contesti che, come la Sardegna, sono entrati più tardi nella pandemia e avrebbero potuto essere difesi con minor difficoltà, sono proprio gli istituti per anziani i focolai in crescita e tutt’ora fuori controllo. L’inizio di questa che sembra un’emergenza nell’emergenza va ampiamente retrodatato: a Sassari, ad esempio, le «morti sospette» a Casa Serena,Leggi altro →

La riabilitazione ai tempi del Coronavirus. di Mariangela Mari Riceviamo e pubblichiamo la testimonianza di Mariangela Mari, Tecnico della Riabilitazione Psichiatrica alla Rems di Spinazzola «E se fossi io il Coronavirus?…. Devo morire così il mondo sarà salvo e non avrò più paura che qualcuno possa inseguirmi e uccidermi al posto mio». E così che Nicola (nome di fantasia), il nostro giovanissimo Nicola, ha detto quando, all’ennesima notizia sui giornali e nei tg in tv di questi giorni, la sua mente ha elaborato a suo modo la notizia dell’incredibile e surreale pandemia che sta coinvolgendo il Paese. E gli altri utenti della R.E.M.S.? All’improvviso, vedendociLeggi altro →

Assaporare la lentezza 1. Da molti giorni sono chiusa in casa, vivo sola e isolata tra le mie quattro mura domestiche. Ho cibo sufficiente per sopravvivere autarchicamente ancora per qualche tempo. Non indeterminato, però. Le prescrizioni comportamentali dettate dal Governo come prevenzione e contrasto alla diffusione della pandemia del coronavirus mi obbligano a una clausura forzata che ha stravolto la mia vita. Le mie abitudini quotidiane, soprattutto la socialità conquistata lentamente e a fatica, sono messe a dura prova. Resisto, mossa da una filosofia protettiva che spero possa diluirsi nel tempo, almeno per il tempo di quarantena che mi viene imposto. Cerco di assaporare laLeggi altro →

Contro l’epidemia da Covid-19 stiamo combattendo una dura battaglia. Le drastiche misure adottate in queste settimane, per prevenire la diffusione del contagio e l’ulteriore stress a carico dei servizi e degli operatori sanitari, duramente provati dal sovraffollamento di pazienti con i sintomi più gravi, sono dure da sopportare e ci si augura abbiano presto successo, per salvare vite, evitare sofferenze, e anche per scongiurare una drammatica crisi economica. Vanno protette in primo luogo le persone che rischiano di essere colpite nel modo più grave: anziane e con co-morbidità (con patologie cardiovascolari e respiratorie, diabete, deficit immunitari, patologie metaboliche, patologie oncologiche, obesità, patologie renali o altreLeggi altro →

Pochi mesi fa – luglio 2019 – la ex senatrice Nerina Dirindin, docente di Economia pubblica del Welfare e di Scienza delle finanze all’Università di Torino, ha proposto un decalogo per il rilancio della sanità pubblica assieme, tra le molte personalità, alle ex ministre Rosy Bindi e Livia Turco. Un allarme, nel quarantesimo anniversario dalla istituzione del Servizio sanitario nazionale, che invoca una correzione di rotta: occorre tornare a investire nella sanità pubblica, nella rete dei servizi territoriali, negli ospedali, nel personale. Bisogna rivedere profondamente il ruolo della sanità integrativa e privata, e ridurre i divari tra regione e regione, tra Nord e Sud. In piena difficoltàLeggi altro →

Nel giugno dello scorso anno, durante i lavori della Conferenza Nazionale Salute Mentale che si è tenuta a Roma in collaborazione con l’Università La Sapienza e la partecipazione di oltre 500 persone e 130 organizzazioni nazionali e locali, abbiamo dibattuto per due giorni sullo stato dei servizi di salute mentale e sulle disuguaglianze territoriali. Sono emerse (oltre alle tante esperienze di buone pratiche diffuse a macchia di leopardo) le criticità di un sistema che non ha garantito ovunque, in Italia, servizi territoriali orientati alla salute mentale di comunità, con piante organiche e profili professionali inadeguati e insufficienti a garantire i percorsi terapeutici e riabilitativi individualiLeggi altro →

Quindici marzo. Fuori è scoppiata una pandemia che affanna i polmoni e riempie gli obitori di cadaveri. Sono così tanti che non si sa più dove metterli e la gente deve vegliare i propri cari in solitudine. Per strada la gente si accarezza con gli occhi. Curva le labbra sotto le ultime mascherine rimaste. Nel metro che separa gli uni dagli altri c’è un silenzio immobile, carico di gesti di affetto che è meglio tenere per sé ancora un po’. Intanto il Paese perde i suoi vecchi. Con loro se ne vanno il culto dei morti e le memorie più remote e tenaci, quelle cheLeggi altro →

L’importanza di essere “Fuori di zucca”. Intervista con Giuliano Ciano, portavoce del Forum nazionale di agricoltura sociale. di Antonio Esposito Parchi pubblici e orti sociali aperti alle persone con disabilità e autismo. Le iniziative, volte a garantire la fruibilità di aree verdi e attrezzate alle persone fragili in questo periodo di lockdown, coordinate da alcune amministrazioni comunali della provincia di Caserta, consentono l’accesso (contingentato e nel rispetto delle norme di sicurezza) alla Fattoria Sociale “Fuori di zucca”  (Aversa e Lusciano, concordando l’ingresso con la cooperativa “Un Fiore per la vita”), al Parco Pozzi (Aversa, attraverso prenotazione telefonica), al campo sportivo di Lusciano (tutti i giorni,Leggi altro →