INTERVENTI – INTERVISTE (Pagina 22)

Prima osservazione: non è il momento di schivare l’emergenza salute spostando l’attenzione su rimpasti di governo e polemiche politiche dilatorie. Seconda osservazione: non è neppure il momento di limitarsi alle lamentazioni su quanto si poteva fare e non si è fatto. Nel primo caso la politica si ridurrebbe a un livello di povertà etica inaccettabile. Nel secondo mancheremmo l’obiettivo di gesti concreti. Dovremmo perciò affrontare la situazione indicando possibili iniziative, qualunque posto ci troviamo a occupare nell’attuale corpo sociale. Il richiamo alla responsabilità che tutti sentiamo comporta che ciascuno di noi, da qualunque luogo prendiamo la parola, si impegni a proporre un contributo di ragionevolezza.Leggi altro →

Uno degli aspetti più trascurati della pandemia da coronavirus è stato e continua ad essere la salute mentale e psicosociale della popolazione. Eppure tutte le Agenzie internazionali invocano l’inclusione di questi temi nella risposta al COVID-19: per migliorare la qualità della programmazione, le capacità di resilienza delle persone, per ridurre le sofferenze e accelerare la ripresa. Lo stesso Segretario Generale delle Nazioni Unite Guterres nel maggio scorso lanciava un monito agli Stati membri perché dessero impulso alle azioni globali per la Salute Mentale. La sofferenza psicologica associata “al dolore per la perdita dei propri cari … allo shock per la perdita di posti di lavoroLeggi altro →

A quarant’anni dalla morte di Franco Basaglia (29 agosto 1980), quello che appariva come un pensiero eretico, o comunque irregolare, rivela oggi la forza di un classico, che offre costantemente nuove scoperte e spunti inediti. Nella prefazione alla nuova edizione del volume Franco Basaglia di Pierangelo Di Vittorio e Mario Colucci (Alpha&Beta, 2020), lo psichiatra Eugenio Borgna, a proposito dell’approvazione della legge 180 nel maggio del 1978, si dice ancora “stupefatto dinanzi alla rapidità con cui si è giunti” a quel provvedimento. Tanto più che si era in un momento particolarmente drammatico della vita nazionale: l’assassinio del presidente della Democrazia Cristiana, Aldo Moro, e degli uomini dellaLeggi altro →

Siamo ripiombati nell’emergenza. Questa volta è tutto più difficile, perché il vantaggio conseguito sul fronte della conoscenza del Coronavirus non è sufficiente a compensare l’affievolirsi dello slancio generoso dimostrato in primavera da tutta la popolazione (in particolare dalla gran parte dei professionisti della sanità pubblica): le energie recuperate stanno venendo meno, la fiducia nelle istituzioni è meno granitica, l’impreparazione di molti distretti sanitari è sconcertante, la dimensione delle classi scolastiche (cd pollaio) non è cambiata, i trasporti locali sono più deboli di prima, le persone fragili sono impaurite. In poco tempo rischiamo di dilapidare il patrimonio di fiducia nella scienza, nelle istituzioni, nella sanità pubblicaLeggi altro →

La pandemia sembra aver svelato i limiti, le miserie e le inadeguatezze delle politiche di salute mentale, e delle pratiche. Sono numerosi gli incontri dove operatori, ricercatori e cittadini attivi si interrogano sul che fare. Non tanto cosa fare oggi in tempo di ristrettezze e di chiusure ma come affrontare il dopo sicuri che tutto dovrà cambiare, che niente potrà essere come prima. Il punto di partenza delle interrogazioni, dei confronti e delle valutazioni è come sempre la riforma psichiatrica, il grande cambiamento. Il testo che segue è un contributo alla discussione. Qui parlo del gruppo di lavoro mentre da più parti mi viene dettoLeggi altro →

Il Regio Decreto 1399 del 19 ottobre 1930, cosiddetto Codice Rocco di procedura penale, compie 90 anni, con le norme relative al doppio binario e alla pericolosità sociale per infermità di mente ancora vigenti. Eppure il sapere psichiatrico è radicalmente cambiato. I principi lombrosiani di fine 800 sostenuti ne L’uomo delinquente, che hanno ispirato il codice, affermavano una malattia mentale di natura organica ed ereditaria, inguaribile e pericolosa per sé e per gli altri. Per chi soffriva di disturbi psichiatrici gravi si aprivano le porte del manicomio, dal quale poi era spesso assai difficile uscire. Chi compiva reati, anche di piccola entità, una volta riconosciutaLeggi altro →

Troppi ostacoli, economici, sociali e culturali, bloccano l’intero sistema sanitario. Per il segretario generale Lisbon Institute of Global Mental Health è necessario invertire la rotta a cominciare dall’aumento delle risorse in campo Celebrare la Giornata mondiale della salute mentale significa confermare l’impegno alla difesa della legge 180 e alla ferma e irriducibile difesa dei diritti delle persone con disabilità mentali. Non manchiamo di strategie globali, di piani d’azione, di linee guida… anzi ne abbiamo fin troppi. Quello di cui manchiamo è l’azione conseguente ossia, non siamo in grado di “fare la differenza”. L’Italia, come sovente rilevato dalle Oms,  malgrado un sistema di salute mentale avanzato nonLeggi altro →

Nella Giornata mondiale parla Stefano Cecconi (Cgil): “La crisi può essere un’opportunità per capire che la vita delle persone in difficoltà è sostenuta da misure concrete e non slogan. Ecco la nostra ricetta” Con lo slogan “Salute mentale per tutti. Maggiore investimento e maggiore accesso. Per ognuno, ovunque”, la giornata mondiale dedicata Nazioni unite alla salute mentale sollecita impegni e azioni che riguardano anche il nostro Paese. Come tradurre questo slogan in misure concrete? È quanto il sindacato, insieme a una coalizione della società civile, si è impegnato a definire e articolare nelle proposte indirizzate, già a partire dal 2019, a governo, Regioni e Comuni. StefanoLeggi altro →

Per l’ex senatrice Nerina Dirindin, docente di Economia pubblica del Welfare e di Scienza delle finanze all’Università di Torino che il 17 ottobre interverrà alla Settimana della Salute di Modena, «c’è bisogno di un cambio di paradigma, di una trasformazione culturale» che porti a «evitare quando è possibile il ricovero nelle strutture residenziali e ospedaliere, seguendo le persone a domicilio con un budget di salute» Il Coronavirus ha reso tutti consapevoli della necessità di avere una sanità pubblica forte e qualificata, presente diffusamente sul territorio, di prossimità. Le persone vanno curate nella comunità in cui vivono, lasciandole nel loro contesto di vita. C’è bisogno diLeggi altro →

E’ vero, la legge 180 è ancora qui a fissare il principio della separazione tra funzione di cura e funzione di custodia. Tuttavia dobbiamo constatare che ancora oggi parte della psichiatria custodisce piuttosto che curare. Troppi TSO. Troppe perizie che si concludono con la misura di sicurezza di tipo carcerario. Troppe contenzioni, siano esse chimiche, spaziali o meccaniche. Il pregiudizio che molti condividono è quello della ineluttabilità del restraint. Custodire oggi per, forse, curare domani. Sotto sotto si riconosce l’idea che custodia e punizione educhino. Come ogni pregiudizio esso si basa su di un fondamento ideologico. Spetta alla realtà contraddirlo. La realtà dei servizi, ancheLeggi altro →