INTERVENTI – INTERVISTE (Pagina 20)

Rosy Bindi La tragedia di Ardea non è conseguenza della legge che ha permesso la chiusura dei manicomi. L’alternativa alla costrizione è la cura, il ragazzo che ha sparato invece è stato abbandonato. La tragedia di Ardea avrà sicuramente molte spiegazioni, non è possibile affrontare la questione in modo semplicistico. Tuttavia il dibattito si è subito concentrato sulla legge Basaglia e sul modo in cui viene oggi trattata la malattia mentale. Su questo è bene essere chiari: la tragedia di Ardea non è responsabilità della legge voluta dallo psichiatra Franco Basaglia, ma di chi quella legge non l’ha applicata o, se l’ha applicata, l’ha fatto per un breve periodo. La leggeLeggi altro →

La scelta del nuovo direttore del centro di salute mentale di Trieste e l’eredità della legge 180. Parla Alberta, la figlia del grande psichiatra. “Stanno uccidendo l’eredità di mio padre. Quando saranno distrutti gli ultimi baluardi che dimostrano l’efficacia della riforma Basaglia, sarà più facile rinnegare la sua rivoluzione culturale”. Alberta Basaglia è abituata a soppesare le parole. Nel bellissimo libro Le nuvole di Picasso ha raccontato la storia della sua famiglia e della sua diversità di ipovedente nella casa aperta ai matti. Dal padre Franco Basaglia e dalla madre Franca Ongaro ha ereditato la vocazione all’ascolto delle voci negate: per anni è stata bambinologa,Leggi altro →

La riforma psichiatrica di Franco Basaglia, conosciuta come Legge 180, approvata nel maggio del 1978, è stata probabilmente la riforma più significativa, se non l’unica, figlia della grande contestazione del ’68. Essa ha avuto nella città di Trieste il suo epicentro geografico e politico. E’ questa una cifra simbolica di grande rilievo: nella città italiana che più di tutte porta con sé il valore, anche traumatico, dell’esperienza del confine, si chiude il manicomio come luogo di segregazione brutale della follia per ricordare alla vita della polis che essa – la follia – non è l’indice di una vita che si è disumanizzata, ma un’esperienza doveLeggi altro →

Il contestato concorso, che si è svolto nei giorni scorsi a Trieste, per la direzione di uno dei centri di salute mentale della città, ha messo in scena una convergenza su cui è necessario riflettere fra la destra leghista, oggi al governo nel Friuli-Venezia Giulia, e quei settori della psichiatria italiana da sempre alieni alla riforma e promotori, negli ultimi vent’anni in particolare, di servizi psichiatrici che la stravolgono. Questa psichiatria si era limitata finora alla difesa di trincee tradizionalmente sue (gran parte delle cliniche universitarie) e alla conquista silenziosa di territori privi di ogni politica di salute pubblica. Il concorso di Trieste sembra inveceLeggi altro →

Questa lettera, inviata al Piccolo all’indomani del concorso per la nomina del Dirigente della struttura complessa Centro Salute Mentale di Barcola, che ha avuto un esito tanto inaspettato quanto inaccettabile, ha avviato un ampio movimento di partecipazione anche e soprattutto a difesa del sistema di salute mentale FVG, sotto l’incomprensibile attacco dell’attuale Giunta regionale. Col Covid la situazione già drammatica di carenza di risorse e di servizi per la salute mentale è andata ulteriormente peggiorando in tutta Italia. Centri di salute mentale inaccessibili, contrazione e perfino sospensione dell’attività domiciliare, riduzione di attività del volontariato e delle cooperative sociali. Di contro, era proprio grazie ad un accessoLeggi altro →

Il cambiamento tradito Luigi Manconi torna sulla questione del deterioramento delle pratiche di salute mentale con un suo articolo su La Stampa di qualche giorno fa (17 maggio). La lista delle cattive pratiche riscontrabili in molti servizi di salute mentale riesce davvero impressionante. E dolorosa per chi, come tanti di noi, non hanno mai smesso di pensare le persone, i cittadini con l’esperienza del disturbo mentale, al centro delle cure “umane e gentili” che il cambiamento legislativo di quasi mezzo secolo fa voleva garantire. Negata l’istituzione, com’è accaduto in tutto il nostro paese, e meglio, nella concretezza delle pratiche territoriali, in tante realtà locali, bisognavaLeggi altro →

Giovedì pomeriggio ho dovuto dire a Marco Cavallo che Giuliano stava proprio male. Cristina e Aurora mi avevano pregato di informarlo e di dirgli che non erano sicure che Giuliano riuscisse a superare la notte. Marco Cavallo ha nitrito di dolore. Un nitrito lamentoso che non avevo mai sentito prima. Ai nitriti di rabbia, di gioia ci sono abituato. Ha cominciato a scalpitare, a girare nervosamente in tondo. “Andrò a Firenze, e devo arrivare in tempo”. Ho cercato di dissuaderlo ma lui, testardo come sempre, ha chiamato il suo amico Ippogrifo per farsi guidare in una rotta, la più breve possibile. E così sono partiti,Leggi altro →

Un sistema sanitario nato come esperienza innovativa e democratica, e devastato dalle politiche neoliberali. La lezione del Covid-19. Dopo una limpida e straordinaria carriera ai vertici di una grande organizzazione internazionale, Benedetto Saraceno ci consegna questa ineccepibile lectio magistralis. Chi ci governa, chi fa politica, chi dirige servizi pubblici legga, studi e, finalmente, agisca. Franco Rotelli Oltre a portare morte, sofferenza e gravi e duraturi danni all’economia del nostro Paese, la pandemia da Covid-19ha mostrato le drammatiche carenze e distorsioni nel sistema sanitario e di welfare territoriale, frutto di cecità culturale e di scelte politiche irresponsabili. Ha inoltre reso evidente la débâcle del modello residenzialeLeggi altro →

In Italia la chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, avvenuta a seguito dell’approvazione della legge 81/2014 la cui applicazione è stata definita dal Commissario Franco Corleone, una “rivoluzione gentile” è sottoposta al vaglio di due prossimi pronunciamenti: quello della Corte Costituzionale e della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. Pur riguardando casi specifici, le sentenze sono destinate ad avere un impatto sul nuovo sistema del quale conviene riepilogare le novità spesso dimenticate da tutti coloro che ripropongono vecchie prassi. Nessuno a parole vuole tornare agli OPG! Ma come ricorda Basaglia, le istituzioni totali tendono a risorgere in forme nuove (mini OPG?), specie se non si affrontano leLeggi altro →

Difficile credere che l’ordinanza ministeriale dello scorso 8 maggio sulle “visite in sicurezza” negli istituti assistenziali avrebbe dissuaso Giuseppe C. dal “tentativo di evasione”, così hanno scritto i giornali locali, dalla Rsa in cui viveva. Il signor Giuseppe aveva 91 anni, nessuna malattia contagiosa né invalidante, era molto provato dalla morte recente della moglie ma in contatto quotidiano con sua figlia, ed era “lucidissimo”, dicono gli operatori della struttura, e “molto gentile”, al punto che continuava a scusarsi quando era stato soccorso, sotto la finestra da cui si era calato durante il cambio di turno degli infermieri, utilizzando un tubo di gomma che aveva piazzatoLeggi altro →