INTERVENTI – INTERVISTE (Pagina 12)

Continua lo stillicidio delle morti in carcere e non si può cedere alla rassegnazione e alla assuefazione. L’ultima tragedia si è verificata a Forlì e ha portato il numero totale delle vittime a 62. Denis Markola, albanese aveva 28 anni e si è suicidato appena entrato in carcere per un ordine di esecuzione dopo otto anni dalla sentenza. Era stato preceduto da due casi a San Vittore e a Palermo, sempre nell’imminenza dell’ingresso in galera. Evidentemente schiacciati dal senso di vuoto e dalla mancanza di prospettive, non dalle condizioni di vita determinate dal sovraffollamento. Una analisi puramente quantitativa su sessanta casi ci dice che sono coinvoltiLeggi altro →

Matteo arriva in comunità in ambulanza, accompagnato dai carabinieri. Proviene dal Spdc, il reparto psichiatrico dell’ospedale a circa un’ora e mezza di strada. Prima di partire ha assunto una terapia per il viaggio ed è così sedato che non riesce a stare in piedi: meglio accompagnarlo in stanza con la barella. Appena messo a letto si riaddormenta come un sasso. Al risveglio gli sarà difficile capire dove si trova. Il luogo in cui è stato “tradotto” è per lui completamente sconosciuto, perché una visita preliminare di conoscenza reciproca in comunità non è stata autorizzata dal magistrato. D’altra parte anche i medici del Spdc sembravano considerarlaLeggi altro →

Nessuna reingegnerizzazione dell’architettura organizzativa dei servizi per la salute mentale potrà avere successo senza prima ricostituire il capitale umano e professionale che opera nei servizi di salute mentale ai diversi livelli. Introduzione In un recente contributo sulle modalità per affrontare l’emergenza salute mentale abbiamo concentrato l’attenzione sulla necessità di un intervento straordinario per arginare il “cedimento strutturale” che il sistema di cura per la salute mentale presenta ormai da anni. L’auspicato rifinanziamento straordinario della Salute Mentale (e degli altri macro-livelli di assistenza palesemente sottofinanziati) dovrà tuttavia accompagnarsi a misure idonee ad evitare di “fare il pieno di benzina a un’auto col motore in panne”. In altri termini,Leggi altro →

“… il muro è lungo centottanta metri … cento metri il lato più lungo e quaranta le due ali, in mezzo c’è il cortile del padiglione, a metà del lato più lungo c’è l’entrata con il sorvegliante, dall’altra parte del muro c’è la rete metallica, all’angolo il muro gira, dietro all’angolo io non posso andare, dietro all’angolo è fuori da questo cortile e fuori dal cortile noi non possiamo andare …” Così Nannetti Oreste Fernando (detto al modo dei coscritti!), ma N.O.F. 4, si misura con la sua incombente ossessione: il perimetro del cortile del manicomio di Volterra, il “Ferri”, segnato, per ogni lato, daLeggi altro →

Thomas Insel, figura di assoluto primo piano della psichiatria Nordamericana e mondiale, dal 2002  al 2015 è stato alla guida del National Institute of Mental Health l’organismo istituito del Governo Federale USA nel 1946  con la missione di approfondire e  perfezionare la comprensione e i trattamenti delle malattie mentali attraverso la ricerca clinica e di base, con lo scopo ultimo di innovare e facilitare i percorsi di prevenzione, recovery e cura. Insel si è laureato negli anni ’70 del XX° secolo quando, racconta, trionfava il modello della malattia infettiva assunto a base per la ricerca biomedica e la cura e si diceva: gli internisti sannoLeggi altro →

Dal 1 gennaio al 15 agosto 2022 si sono registrati 52 suicidi di persone detenute. Se questo andamento venisse confermatoa fine anno si arriverebbe a 83 suicidi.  La Relazione al Parlamento 2022 del Garante Nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale, apag. 46 riporta la Tabella 2.1.25 – Tasso di incidenza dei suicidi sulla presenza media della popolazionedetenuta – Serie storica anni 2012-2021[1]. Anno Presenza media popolazione detenuta Numero suicidi Tasso per 1000 2012 66.449 57 0,86 2013 65.070 42 0,65 2014 57.019 43 0,75 2015 52.966 39 0,74 2016 53.984 40 0,74 2017 56.946 50 0,88 2018 58.872 64 1,10 2019 60.610Leggi altro →

 “Fate presto” era stata quasi una preghiera insistente e pressante fatta dal Volontariato alla ministra della Giustizia a proposito delle carceri, e dell’importanza del tempo e dell’attesa aveva parlato anche il Garante nazionale nella sua relazione annuale: eppure, non si è fatto in tempo, appunto, a fare quello che si poteva e si doveva fare, dare cioè dei segnali forti, continui, chiari alle persone detenute, cercando di tradurre le speranze alimentate dalle parole della ministra in misure concrete. Ma qualcuno riesce a immaginare cosa vuol dire vivere in celle anche con un caldo asfissiante, chiusi, senza possibilità di salvezza, arrabbiati con il mondo? Sì arrabbiati,Leggi altro →

Negli ultimi quattro giorni, un detenuto al giorno si è tolto la vita. È di poche ore fa la notizia che un uomo si è suicidato nel carcere di Ascoli Piceno. È il 44esimo suicidio in carcere dall’inizio di questo 2022, più di uno ogni cinque giorni. Numeri in vertiginosa crescita, ben superiori agli scorsi anni. Perfino a quelli del massimo sovraffollamento carcerario che costarono all’Italia una condanna da parte della Corte di Strasburgo per trattamenti inumani e degradanti e che mantenevano fino a poco fa il triste primato. Se l’Italia ha uno dei tassi di suicidi più basso d’Europa nella società libera (0,67 ogniLeggi altro →

Il WHO ha lanciato il World Mental Health Report ‘Transforming mental health for all’ in giugno, dopo un lavoro durato quasi due anni. Esso segue dopo oltre un ventennio il precedente ‘New Understanding, New Hope’, che nel 2001 disegnò tre diversi scenari (a livello di risorse e di interventi) per una salute mentale riconosciuta come fatto globale. L’attuale report è concepito come una guida per tutti, e non solo per gli addetti ai lavori, ed è frutto di un lavoro durato oltre un anno e mezzo da parte di esperti del WHO coadiuvati da un gruppo di consulenti esterni, e da moltissimi revisori. Esso metteLeggi altro →

Ci può essere sanità senza territorio? Sì, è quella che conosciamo, concentrata sull’offerta ospedaliera e ambulatoriale, in difficoltà negli spazi di vita delle persone. Vivono a casa, nei luoghi di lavoro e di socialità. La sanità senza territorio non promuove salute, ma soltanto l’offerta che dovrebbe garantirla. La lunga discussione su questo problema, e anche la pandemia, ci hanno portato a non dubitare su questa necessità, connettere sanità e territorio, ma è difficile. Il nesso «opportunità e sfide» ci sollecita, ma non ci aiuta abbastanza per passare dagli auspici alle realizzazioni. Vent’anni fa, parlandone con il ministro Umberto Veronesi, la sua indicazione è stata sfidante. ProponevaLeggi altro →