INTERVENTI – INTERVISTE (Pagina 11)

A chi fa paura un cavallo di legno e cartapesta mentre questo nostro mondo è in  fiamme, sullo sfondo persino la minaccia nucleare? Eppure Marco Cavallo ha questo  potere: innervosisce ancora il triste circolo dei cosiddetti benpensanti, quelli che  amano muri e recinti, che i matti li vorrebbero aiutare a “casa loro”, cioè dentro il  manicomio.   Le ultime di Marco Cavallo le conoscete. Un sindaco leghista (a Muggia) ha deciso  di liberarsene considerandolo un “ingombro”. Quando non è in trasferta, a  rappresentare l’Italia della riforma psichiatrica che ha restituito dignità ai malati,  Marco se ne sta tranquillo (anche perchè è di cartapesta e vetroresina, quindiLeggi altro →

Intervista a Erri De Luca, di Simona Ciaramitaro su Collettiva Erri De Luca, quanto e perché il decreto si connota come pericoloso e liberticida? Criminalizzare raduni musicali giovanili indica volontà di dotarsi di strumenti per vietare e penalizzare qualunque altra manifestazione. Se neanche un pacifico appuntamento festivo è ammesso, allora si può vietare tutto a proprio arbitrio. C’è in più una protervia, un sopruso contro la gioventù, addirittura identificata e schedata in massa perché riunita in una manifestazione musicale. Le maggioranze parlamentari arrivano a far leggi che sono atti osceni in luogo pubblico. Ricordo quella che incriminava per concorso in immigrazione clandestina il pescatore che salvavaLeggi altro →

La risposta di Franco Rotelli alla lettera di un lettore del Foglio del 10 ottobre 2022 Abbiamo letto il testo di Michele Cerquetti, pubblicato sul Il Foglio in occasione della Giornata mondiale della Salute mentale. Non possiamo che associarci a quella narrazione: le cose vanno così. La lettera da un lato fotografa e denuncia l’inadeguatezza delle risposte istituzionali, culturali e sociali al sempre più vasto e grave malstare – di tante persone, soprattutto le più giovani, dall’altro richiede si apra una discussione molto più vasta e profonda su un tema di drammatica complessità. A quelle questioni molto spesso si offrono risposte occasionali, estemporanee e riduzioniste che quasi sempreLeggi altro →

Io sento le voci. Continuamente. Incessantemente. Anche in questo momento. Ma oggi sto bene. E vengo qui, a testimoniare davanti a tutti voi, reduce da un lungo cammino; un cammino ondivago, pieno di sofferenze e di esperienze drammatiche, al limite. Esse hanno messo a dura prova la mia resistenza; la mia resilienza; la mia stessa capacità umana di attraversare, sopportare, metabolizzare momenti, molti e ripetuti momenti, in cui ho messo a repentaglio la mia stessa vita. Quando penso al lungo arco di tempo, durato più di quarant’anni, dall’esordio conclamato di malessere, di malattia mentale, fino al giorno della emancipazione dal rapporto con i Servizi psichiatriciLeggi altro →

In molti paesi le persone con disturbi mentali continuano a risiedere in grandi manicomi o in istituti di assistenza sociale con condizioni di vita precarie, con assistenza clinica inadeguata e frequenti violazioni dei diritti umani. A vent’anni dal World Health Report 2001, Mental Health: New Understanding, New Hope (1), il primo storico riferimento per l’azione in salute mentale che segnò l’inizio di una nuova fase nella storia della salute mentale globale, l’OMS ha ritenuto fosse giunto il momento di produrre un nuovo Rapporto Mondiale dedicato alla salute mentale (2). Senza dubbio l’OMS deve essere sinceramente congratulata per questo fondamentale documento che sarà un riferimento per i prossimi decenni. NonLeggi altro →

Da 50 anni simbolo della rivoluzione basagliana che da Trieste si è propagata nel mondo, è diventato “un ingombro” per il sindaco leghista di Muggia, paese ospitante. Marco era il nome del mulo che trainava il carretto della biancheria da lavare. Arrivava con le lenzuola pulite e si sentiva il profumo, i matti aggrappati alle grate per salutarlo. Quelli poco matti, giusto un poco, ché gli altri stavano legati al letto o dentro le gabbie o magari con gli elettrodi alle tempie per far passare un po’ di ampere ché le convulsioni fanno bene, dicevano. Entrava e usciva dal manicomio, lui, a mostrare quella libertàLeggi altro →

Marco Cavallo, apprendo, è stato sfrattato dal deposito a Muggia dove era custodito quando non era in viaggio per testimoniare la rivoluzione che l’ha fatto nascere. Io non ero nata, ma la storia del cavallo azzurro della Città dei Matti, che aveva buttato giù i muri del manicomio andandosene in giro per la città, mi veniva raccontata spesso. La raccontavano i basagliani, genitori dei miei compagni d’asilo, arrivati da mezza Italia in quella regione di confine a est, dove si era così periferici e stranieri da poter fare inosservati la rivoluzione – quando se ne accorsero era già troppo tardi. Me la raccontava mia madreLeggi altro →

Nella giornata mondiale dedicata alla salute mentale la psicologa, figlia dello psichiatra che rivoluzionò parte del sistema sanitario italiano, si rivolge ai giovani e ai cambiamenti che sono ancora capaci di fare. Intervista di Giada Giorgi (Open) Nelle sue memorie da bambina Alberta Basaglia ha il forte ricordo della paura dei matti. Quelle persone diverse, «un po’ strane, che parlavano da sole», e che suo papà Franco Basaglia e mamma Franca Ongaro accoglievano, insegnandole con il solo esempio come vivere in un mondo fatto di diversità e contraddizioni. Quella bambina è diventata un’affermata psicologa che agisce al fianco dei giovani e alle donne vittime di violenza, e che oggi,Leggi altro →

Nell’ultimo anno il Ministero della Salute ha approvato e trasmesso alle Regioni le raccomandazioni per il superamento della contenzione meccanica nei servizi psichiatrici, fissando al 2023 l’obiettivo del loro azzeramento. Successivamente per dare sostanza alle raccomandazioni sono stati messi a disposizione delle Regioni dei fondi vincolati (20 milioni di euro) per progetti relativi al superamento della contenzione meccanica da realizzarsi entro il 31 dicembre 2022. La verifica verrà fatta utilizzando, a scelta delle Regioni, uno o più dei seguenti indicatori, derivati ciascuno da una delle sette raccomandazioni sopra ricordate : n. dei percorsi attivati di riconoscimento delle pratiche limitative delle libertà personali; n. di iniziative perLeggi altro →

Benedetto Saraceno Cittadini progressisti, uomini e donne di sinistra, ecologisti, pacifisti, militanti dei diritti, tecnici critici e consapevoli, operatori del sociale, operatori di pace… e così via; certamente potremmo trovare molte  altre parole che identifichino il presente storico di un “qualcosa” che appartiene a molti: un popolo, una nazione trasversale alle nazioni ufficiali, che unisce soggetti apparentemente diversi. Possiamo chiederci “cosa” attraversi questa identità ossia cosa unifichi le culture della liberazione e dei diritti di cittadinanza, le istanze di uguaglianza, le culture ecologiste, le culture della pace e le culture (e le pratiche) della cura delle persone fragili. È come una sorta di mappatura genetica:Leggi altro →