La tutela della Salute è fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, come afferma l’articolo 32 della nostra Costituzione. L’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, dichiara che “la salute mentale è parte integrante della salute e del benessere”. Per rendere effettiva questa definizione occorre intervenire con politiche adeguate su tutti i determinanti della salute e delle diseguaglianze nella salute: sanitari, socio-economici, lavorativi, culturali, ambientali. La Legge 180 approvata quarant’anni fa, il 13 maggio 1978, ha allargato gli spazi della cittadinanza e della democrazia sancendo la chiusura dei manicomi, liberando migliaia di uomini e di donne lì rinchiusi e restituendo diritti, dignità e cittadinanza alle persone con
La tutela della Salute è fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, come afferma l’articolo 32 della nostra Costituzione.
L’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, dichiara che “la salute mentale è parte integrante della salute e del benessere”.
Per rendere effettiva questa definizione occorre intervenire con politiche adeguate su tutti i determinanti della salute e delle diseguaglianze nella salute: sanitari, socio-economici, lavorativi, culturali, ambientali.
La Legge 180 approvata quarant’anni fa, il 13 maggio 1978, ha allargato gli spazi della cittadinanza e della democrazia sancendo la chiusura dei manicomi, liberando migliaia di uomini e di donne lì rinchiusi e restituendo diritti, dignità e cittadinanza alle persone con disturbo mentale.
Grazie alla Legge 180, l’Italia è considerata dall’OMS il Paese che dispone della legislazione più rispettosa dei diritti delle persone con disturbi mentali.
Tuttora, seppure ostacolata, solo parzialmente attuata e persino tradita, la legge 180 é un potente motore di trasformazione delle istituzioni e di affermazione dei diritti civili e sociali dei soggetti più fragili.
La chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, pure essa conquista nel solco della legge 180, necessita di essere sviluppata per superare ogni logica manicomiale come prevede la legge 81/2014.
L’esistenza, a livello locale, di numerose esperienze positive dimostrano come le risorse esistenti, pur insufficienti, possano essere integrate e spese meglio, riducendo i troppi letti in residenze e comunità diventate cronicari e spostando questi fondi verso servizi che aiutino le persone a restare nel proprio ambiente di vita.
Per dare gambe a principi e obiettivi della legge 180 serve oggi un rilancio che parta dalla riqualificazione dei servizi di salute mentale e più in generale delle politiche sanitarie e sociali, insieme a una ripresa della battaglia culturale per sradicare lo stigma, che associa pericolosità e follia, emarginando e discriminando le persone con disturbi mentali e i loro familiari.
Per queste ragioni |
organizziamo la Conferenza Nazionale per la Salute Mentale aperta alle associazioni e alle persone impegnate e coinvolte in questo ambito, auspicando il coinvolgimento attivo del Parlamento, del Governo, delle Regioni, delle Provincie autonome e dei Comuni. La Conferenza intende valutare lo stato delle politiche e dei servizi per la salute mentale, la necessità di un aggiornamento dei LEA e la formulazione di un Nuovo Piano Nazionale. La Conferenza Nazionale vuole discutere e riaffermare la necessità di
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APPELLO CONFERENZA SALUTE MENTALE – formato PDF