100 ANNI BASAGLIA: “Tu interni, Io libero” le foto di Gian Butturini, mostra-evento a Roma. Salute e Libertà una lotta giusta e necessaria

A Roma “Scomodo” ha ospitato il 16 maggio l’inaugurazione della mostra “Tu interni, Io Libero” promossa da SPI CGIL, CGIL, Coordinamento Salute Mentale, Associazione Gian Butturini per il centenario della nascita di Franco Basaglia. Di seguito le foto dell’inaugurazione della mostra.

          

       

TU INTERNI… IO LIBERO

A cento anni dalla nascita di Franco Basaglia.

Salute è Libertà, una lotta giusta e necessaria

La mostra “TU INTERNI… IO LIBERO” propone le storiche fotografie che Gian Butturini scattò a Trieste nel triennio 1975/77. Promossa da SPI CGIL, CGIL, Coordinamento nazionale Salute Mentale, Associazione Gian Butturini, la mostra è a Roma, ospitata da “Scomodo” in via Carlo Emanuele, 26

Cento anni fa, l’11 marzo 1924 a Venezia, nasceva Franco Basaglia, protagonista assoluto della lotta contro ogni forma di istituzionalizzazione delle persone con sofferenza mentale, e non solo. Con la legge 180 del 1978, sbocco e mediazione politica della sua azione, veniva infatti cancellata l’impostazione repressiva della psichiatria e veniva abolito il ricovero coatto in manicomio. Il contributo di Basaglia allo sviluppo della democrazia e delle libertà nel nostro Paese e alla nascita del Servizio Sanitario Nazionale è stato fondamentale.

La mostra “TU INTERNI… IO LIBERO” – a cura di Gigliola Foschi – propone le storiche fotografie che Gian Butturini scattò a Trieste nel triennio 1975/77. Proprio nei primi anni Settanta Franco Basaglia aveva infatti chiesto a Butturini di raccontare con le sue immagini come si stava sviluppando, dopo la chiusura del manicomio triestino, l’innovativa e straordinaria pratica di liberazione, integrazione e restituzione della dignità degli ex degenti che, per lunghi anni, e fino a pochissimo tempo prima, erano stati rinchiusi in strutture segregative. Un compito fotografico non facile perché i segni diretti e visibili della violenza subita nei manicomi risultavano più drammatici, e quindi “fotogenici”, rispetto a una progressiva e quotidiana pratica di liberazione e reinserimento nel tessuto sociale.

Con i suoi scatti Gian Butturini dimostra come la “sfida basagliana” tenti con speranza, tenacia, e anche fantasia, una reale presa in carico della sofferenza psichica delle persone, senza isolarle in nuovi ghetti, magari più eleganti e ben tenuti (come sta spesso accadendo oggi).

La riforma Basaglia, positiva e ricca di successi, di fatto, non è ancora stata pienamente applicata: il diritto alla salute mentale, che coinvolge persone di tutte le età, e tra queste molti anziani, non è garantito ancora su tutto il territorio nazionale. Si sono riaperte strutture molto simili ai vecchi ospedali psichiatrici, e spesso sono i farmaci o la contenzione meccanica (legare le persone) la risposta prevalente al bisogno di cura. È questa una situazione che riguarda an-che molte persone anziane non autosufficienti, ricoverate, o meglio dire rinchiuse, in grandi strutture, che riproducono la logica dell’istituzione totale.

Con il crescere di patologie connesse all’invecchiamento, in specie delle varie forme di deficit cognitivo, il proliferare di forme di neo-istituzionalizzazione nei servizi di cura per le persone anziane è diventato un rischio concreto. I tagli al Servizio Sanitario Nazionale aggravano questa situazione.

L’esposizione ci offre l’occasione di organizzare eventi di approfondimento e discussione sull’eredità e sull’attualità del pensiero e dell’azione di Basaglia, per continuare il suo l’impegno, per dimostrare ancora che “l’impossibile può diventare possibile”.

fonte: http://www.sossanita.org/wp-content/uploads/2024/05/brochure_basaglia-1.pdf

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