Marzo 2024 (Pagina 2)

Basaglia aveva freddo in quel dicembre 1979. Mi chiese di indicargli dove comprare un pullover. Lo accompagnai da Marco boutique in piazza delle Poste. Era a Mantova per partecipare ad un convegno: “Le nuove istituzioni della psichiatria” in cui si sarebbe discusso di chiusura dei manicomi e nuovi servizi. Franco Basaglia, veneziano, somigliava ai campanili e alle torri di segnalazione che danno verticalità all’orizzonte piatto della laguna. Da lontano un punto di riferimento, che tuttavia ti avvicinava, alto ma non imponente, e, in men che non si dica ti coinvolgeva divenendoti familiare, attraverso il gesticolare e la parlata che distinguono il veneziano dal veneto, comeLeggi altro →

Lo psichiatra Vito D’Anza ha diretto a lungo un Spdc in cui è riuscito per quasi vent’anni a non legare nessuno. In occasione del centenario di Franco Basaglia, ha raccontato a VITA la sua esperienza, fatta di vicinanza, ascolto e servizi attenti ai bisogni di cura delle persone. Una rarità, in un sistema in cui si aggira ancora lo spettro della psichiatria tradizionale. L’eredità di Franco Basaglia vive ancora? È questa la domanda che sorge a cent’anni dalla nascita del grande psichiatra veneziano, a cui noi di VITA abbiamo cercato di rispondere con il magazine di marzo, dedicato a questo tema. Se è vero che la situazioneLeggi altro →

Ringrazio Giuseppina Paulillo e Fabio Dito per l’organizzazione di questi seminari*. Un ringraziamento a tutti i relatori e ai 160 partecipanti. Dall’incontro è emerso con chiarezza il bisogno di dialogo, di connessioni, di riflessioni comuni riprendendo quel lavoro che avevamo iniziato diversi anni fa con un informale Coordinamento delle REMS e dei Dipartimenti di Salute Mentale. E’ un’attività da rilanciare, per scambiarsi materiali, strumenti, produrre dati corretti e documenti, fare cultura e teoria a partire dalle pratiche. La giornata di oggi ad esempio è stata ricca di interessanti proposte, osservazioni, nodi critici e riflessioni. Un’operazione tanto più rilevante nel momento in cui da due anniLeggi altro →

Quando entrò per la prima volta in un manicomio, nel 1961, Franco Basaglia pensò immediatamente al carcere fascista conosciuto da ragazzo. Rifiutò di firmare gli ordini di contenzione e iniziò subito l’opera di trasformazione dei luoghi e delle logiche manicomiali: l’eliminazione delle camicie di forza e dei lacci nei letti, delle ‘terapie’ a base di elettroshock e insulina, degli ambienti malsani, della denutrizione. Voleva creare nel paese una coscienza sanitaria, che poi è coscienza democratica, e per farlo sapeva quanto fosse necessario raccontare non solo l’orrore dei manicomi – per chiuderli mai più riaprirli – ma anche le storie delle persone che ci vivevano, ritrovandoneLeggi altro →

La prigione è sostituto autoritario del welfare, campo di concentramento per i poveri. La causa del sovraffollamento è la detenzione sociale. Case di reinserimento, amnistia e indulto, diritto all’affettività: ripartiamo da un orizzonte alto, ma concreto. l’articolo su L’Unità La tragedia dei suicidi e in particolare quelli di due detenuti a Verona e di un giovane a Ponte Galeria, un terrificante Centro di trattenimento amministrativo, hanno fatto esplodere un profluvio di commenti, in taluni casi assolutamente inadeguati, sulla condizione del carcere, come era accaduto l’anno scorso dopo la morte di due detenuti a Torino. Allora denunciavo che anche molte visite, pur meritevoli, negli istituti in agosto avevano il sapore della stancaLeggi altro →