Con una lettera aperta indirizzata al Ministro della Salute Schillaci e all’Assessore alla sanità della Sardegna, il Coordinamento nazionale per la salute mentale interviene sollecitando interventi immediati per porre fine ad una situazione inconcepibile e inaccettabile.
Il testo della Lettera
- a. Assessore Regionale alla Sanità della Regione Sardegna dott. Carlo Doria
- a. Ministro alla Salute prof. Orazio Schillacci
- e p.c. c.a. Garante persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Sardegna dott.ssa Irene Testa
19 aprile 2023
Oggetto: proposta di intervento urgente a favore del signor Bruno A. internato nel Centro AIAS di Cortoghiana.
Abbiamo appreso, dall’intervento della Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà della Regione Sardegna Dottoressa Irene Testa, che il signor Bruno A. internato nel Centro AIAS di Cortoghiana dal 1999, si trova a vivere una condizione inaccettabile, che viola il diritto ad essere curati nel rispetto della dignità umana e della libertà personale.
Il signor Bruno A., da 16 anni, continua ad essere costretto ad una coercizione continua determinata dal posizionamento di una maschera facciale rigida e dalle mani legate con dei calzini. Durante la notte, in una stanza provvista esclusivamente di un letto e chiusa dall’esterno, gli viene tolta la maschera facciale mentre le mani rimangono legate con dei calzini.
Su tale terribile vicenda umana, a seguito della denuncia pubblicata sul giornale online Cagliari Pad, l’UNASAM (Unione Nazionale delle Associazioni per la Salute Mentale), ha depositato nel dicembre del 2020 formale esposto alla Procura della Repubblica di Cagliari, informandone, tra l’altro, le autorità istituzionali e il Garante Nazionale delle persone private della libertà.
Durante la visita della Garante regionale, emerge in tutta la sua drammaticità, che il signor Bruno A. si trova esattamente nelle condizioni di costrizione descritte.
Nell’esprimere la nostra ferma riprovazione per tale inconcepibile condizione che dovrebbe essere affrontata con interventi sanitari e sociali adeguati e umanamente accettabili, proponiamo che venga attivato un programma riabilitativo con messa a disposizione delle risorse necessarie, anche h 24, nel caso e per il tempo necessario.
Ad una situazione eccezionale bisogna rispondere anche con l’eccezionalità delle risorse, umane e finanziarie, che tale condizione richiede.
Riteniamo che l’indifferenza con cui viene affrontato un problema di salute facendo ricorso ad atti di violenza reiterati addirittura negli anni sia un insulto oltre che alla persona e alla dignità del sig. Bruno A. anche alla professionalità e alla capacità di intervento e progettuale di chi si occupa di persone malate.
Non si tratta di mettere in campo ipotetiche tecniche raffinate oppure speciali cure farmacologiche. Assistenza e cura coincidono, come dice Eugenio Borgna hanno la stessa radice, ma mai come in questo caso assistere in maniera umana è il primo atto di cura.
Riteniamo che un’Istituzione che voglia dirsi minimamente civile lo debba al sig. Bruno A. e a tutti noi.
Restiamo in attesa di vostro cortese riscontro.
Il Coordinamento Nazionale Salute Mentale
Gisella Trincas, Giovanna Del Giudice, Nerina Dirindin, Maria Grazia Giannichedda, Antonella Barbagallo, Fabrizio Starace, Antonello D’Elia, Vito D’Anza, Stefano Cecconi, Cristiano Zagatti