Uno sguardo che vede i bisogni nella concretezza della vita reale. di Silva Bon
Tutto intorno è oscurità. Il mare in tempesta, torbido. Il vascello, squassato dalle onde alte, violente, oscilla pericolosamente tra gli scogli. Scilla e Cariddi appaiono ai naviganti simili ad allucinazioni spaventose, a tratti vicinissimi, sono gli incubi reali contro i quali ci si può infrangere. Ulisse, per sostenere la malia misteriosa e terribile del canto delle Sirene, è legato all’albero maestro della nave. Ma la melodia dolce e pervasiva, insidiosa e corruttrice, proviene dal gruppo delle Sirene ormai, in realtà, Arpie: uccelli rapaci, armati e unghiuti, che si avventano feroci contro i deboli e gli indifesi, contro i sofferenti, inferendo loro, proprio in virtù delLeggi altro →