PNRR, APPROVATO IL DM 77 IL DECRETO PER LO SVILUPPO DELL’ASSISTENZA TERRITORIALE. COSA C’È DI BUONO, COSA NON VA. E COME ATTUARLO: adesso la palla passa alle regioni. RIVEDI LA DIRETTA

PNRR, approvato il DM 77 il Decreto per lo sviluppo dell’assistenza territoriale: cosa c’è di buono, cosa non va. E come attuarlo.

Adesso la “palla” passa alle Regioni e serve un ruolo forte dello Stato …

martedì 26 luglio 2022 ore 17

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discussione pubblica con la Rete SWT: Benedetto Saraceno, Elena Rubatto, Franco Rotelli, Emmanuele Pavolini, Margherita Miotto, Gavino Maciocco, Marco Geddes, Giovanna Del Giudice, Nerina Dirindin,                                                                     coordina Stefano Cecconi

Intervengono: Daniela Barbaresi segretaria nazionale CGIL, Ignazio Ganga segretario nazionale CISL, Domenico Proietti segretario nazionale UIL, Alessio D’Amato assessore Sanità integrazione Socio-Sanitaria Regione Lazio, Lamberto Bertolè* assessore welfare e salute Comune di Milano, Andrea Morniroli Forum Disuguaglianze Diversità, don Virginio Colmegna ass. Prima la Comunità, Flavio Lotti Marcia Perugia-Assisi, Gisella Trincas Unasam – Coordinamento salute mentale, Fulvio Lonati Alleanza per la riforma delle cure primarie                                                                                                *in attesa di conferma

conclude Rosy Bindi

con il sostegno di:

—> Il DM 77/2022 per lo sviluppo dell’Assistenza territoriale, in vigore dal 7 luglio 2022, è la Riforma prevista dal PNNR nella Missione 6 Salute, per “riempire” di contenuti operativi, di personale, di innovazioni organizzative (standard e requisiti) gli Investimenti del PNRR nel territorio: Case della Comunità, Assistenza Domiciliare, Ospedali di Comunità, e deve integrarsi con le Riforme e gli investimenti della Missione 5 Inclusione Sociale riferiti alle persone con disabilità e non autosufficienti.

—> Si tratta di dare corpo a una serie di interventi per potenziare finalmente l’assistenza socio sanitaria territoriale, la cui debolezza, da tempo denunciata di fronte al dilagare di “un’altra epidemia”, quella delle malattie croniche e della non autosufficienza, è stata causa di tanti problemi e di sofferenze anche durante l’emergenza pandemica.

—> Quello che è stato approvato, rilevante in alcune parti, ma che dovranno essere applicate bene, non sembra all’altezza delle aspettative in altre parti lacunose e discutibili.

—> Proprio sull’applicazione della riforma, che ora tocca alle regioni realizzare, incombe il rischio dell’autonomia differenziata che, soprattutto per sociale e sanità, aggraverebbe i divari esistenti tra i diversi territori del nostro Paese. E mentre ingenti risorse sono destinate a investimenti per costruire strutture e acquistare attrezzature, incombe anche il pericolo di un sottofinanziamento corrente per sanità e sociale, che impedisce di assumere e valorizzare il personale necessario a dare vita alla riforma stessa e a invertire la grave crisi che attraversa il SSN e i servizi sociali.

—> Crediamo che simili decisioni, che riguardano le condizioni di vita e i diritti di milioni di persone, che impongono innovazioni, che coinvolgono direttamente chi lavora nei servizi del welfare sociale e sanitario, meritino di essere precedute da un grande confronto che coinvolga, accanto alle istituzioni (Governo, Regioni, Comuni), le organizzazioni sociali e sindacali.

—> Lo abbiamo già detto: solo la partecipazione responsabile diretta dei cittadini e delle associazioni di rappresentanza può sostenere le scelte impegnative che il nostro Paese deve affrontare per superare questa drammatica emergenza e per costruire un nuovo futuro.

—> Ci troviamo in questa occasione per riprendere il filo di una discussione e di una mobilitazione, che deve svolgersi a livello nazionale, rivolta a Governo e a Parlamento, a partire dalla prossima legge di bilancio, ma anche a livello regionale/territoriale, dove si gioca una parte decisiva delle scelte da farsi nei prossimi mesi per l’attuazione della riforma e la costruzione di un nuovo sistema di welfare sociale e sanitario integrato, capace di rispondere in modo universale e appropriato ai bisogni di cura e di promuovere benessere in modo globale.

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