Pazzo di gelosia: non imputabile. La motivazione della sentenza di Brescia: più Shakespeare che patriarcato? di Stefania Amato
Passati alcuni giorni dall’uragano mediatico scatenato dalla sentenza della Corte d’Assise di Brescia sul caso dell’uxoricida assolto per vizio totale di mente, si sono già potute conoscere le ragioni della decisione: dopo aver indicato, alla lettura del dispositivo il 9 dicembre scorso, in 90 giorni il termine per il deposito della motivazione, la Corte, nella persona del Presidente estensore, ne ha impiegati poco più di un decimo per articolare i motivi di una sentenza considerata, da più parti, indigesta. Fatto inusuale che conferma, se ve ne fosse bisogno, la perdita di serenità del giudice dinnanzi al furor di popolo (Amodio) e la sua soggezione non più soloLeggi altro →