Al Sindaco di Ravanusa
Dott. Carmelo D’Angelo
Ravanusa (Agrigento)
Egregio Signor Sindaco,
apprendiamo da video pubblicati sui social, che il signor Dario Musso, durante una sua manifestazione di protesta nella sua auto e con l’utilizzo di un megafono, è stato fermato da carabinieri e polizia municipale, fatto scendere dall’auto, bloccato a terra, sottoposto a farmacoterapia, e ricoverato presso il SPDC di Canicattì in trattamento sanitario obbligatorio.
Per quanto sopra, chiediamo di sapere:
• chi, e per quale motivazione di gravità sanitaria (nel pieno rispetto della normativa sui TSO) ha disposto il trattamento sanitario obbligatorio (e quali azioni sono state attivate per evitare un TSO), e chi lo ha convalidato. Se corrisponde al vero che il Signor Dario Musso non è mai stato un paziente psichiatrico in cura presso un servizio territoriale.
• Se tale intervento è stato determinato dalla azione di protesta del Signor Musso che, se ritenuta in contrasto con le norme di sicurezza anti covid, poteva essere affrontata e gestita con ben altri provvedimenti e non con la privazione della libertà e l’obbligo di assumere neurolettici.
• Se corrisponde al vero che la famiglia del Signor Musso non abbia potuto comunicare con il proprio familiare per ben quattro giorni.
• Se il provvedimento da Lei assunto è stato convalidato dal Giudice Tutelare nei termini previsti dalle Leggi 180/78 e 833/78.
• Se corrisponde al vero che il signor Dario Musso è stato pesantemente sedato (come appare da una registrazione resa pubblica dalla famiglia) e legato mani e piedi durante il ricovero.
La informiamo inoltre che, come Organizzazione Nazionale che tutela i diritti umani delle persone con sofferenza mentale e i diritti di tutti i cittadini, abbiamo segnalato questa non chiara vicenda al Garante Nazionale dei diritti delle persone private della libertà Dott. Mauro Palma.
Restiamo in attesa di una Sua cortese risposta che chiarisca i contorni dell’intera vicenda
La Presidente
Gisella Trincas
fonte: UNASAM