Assemblea nazionale Conferenza salute mentale 30 maggio (2): le difficoltà nel periodo pandemico evidenziano le carenze strutturali, di risorse e di visione nei servizi di salute mentale. Ora servono strumenti per l’autonomia delle persone.
Nelle decine di interventi che si sono susseguiti, e nei messaggi raccolti nelle chat dell’Assemblea nazionale della Conferenza salute mentale del 30 maggio, si sono evidenziate le grandi difficoltà vissute nel periodo di pandemia, con l’interruzione delle attività riabilitative, la chiusura dei centri diurni, la riduzione delle attività dei centri di salute mentale, le problematicità di un’operatività di sostegno relazionale ridotta a contatti telematici e telefonici, le difficili sfide affrontate da operatori sia pubblici che delle cooperative (molte anche a rischio chiusura). A fronte di servizi che si sono concentrati ancor più sulle emergenze e ridotto l’attenzione alle persone con gravi patologie, gli interventi hanno riportato anche le esperienze dei servizi che sono stati capaci di riorganizzarsi e che, insieme con gli utenti, le famiglie e le associazioni del territorio, hanno messo in campo nuove idee e pratiche. Si è evidenziata anche la necessità di moltiplicare gli interventi volti a sostenere l’autonomia sociale, lavorativa e abitativa delle persone e di rafforzare a questo scopo strumenti operativi come i budget di salute.
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