Stare vicino alle persone. Il progetto Tare Lab del Centro Diurno “Sergio Piro”
Conciliare l’isolamento imposto dal momento pandemico alla necessità di non interrompere la continuità relazionale dell’assistenza. Questa la sfida che si prefigge la progettualità “Tare Lab (Telephone assisted rehabilitation) – Insieme da casa”, messa in campo dal Centro diurno “Sergio Piro” insieme alle Unità Operative Complesse Salute Mentale dell’Asl Napoli 2 nord di Afragola e Mugnano. La segnalazione fatta da Carmen Cimmino è raccolta dalla Conferenza Salute Mentale in questo spazio dedicato alle “cronache di resistenza”, restituendo e rielaborando il contenuto del documento progettuale inviato: «Si tratta di un modello socio-assistenziale innovativo che assicura una continuità di cura, mantenendo l’assistito e la sua famiglia nella centralità della progettualità riabilitativa». Il progetto si sostanzia come un modello di “tele-riabilitazione” condotta al domicilio della persona, e volta a non interrompere il percorso terapeutico individuale grazie all’utilizzo di telefono, computer e tv. Si struttura, così, una serie combinata di «compiti assegnati a distanza, affiancamento, sostegno, monitoraggio farmacologico, prevenzione-gestione crisi, interventi psico-educativi strategici brevi, interventi familiari strategici brevi, programmazione di interventi di rete con la telepresenza dell’operatore». Diversi gli strumenti utilizzati: innanzitutto i colloqui telefonici quotidiani, sia con la persona con fragilità (della durata media di 30 minuti) che con il familiare di riferimento (della durata media di 15 minuti). Non mancano le video chiamate (via skype o whatsapp) e si è sviluppato l’utilizzo di specifici siti web per le diverse attività, dalle visite on line di musei alla lettura condivisa, sino alla riabilitazione cognitiva con restituzione degli obiettivi raggiunti. I vari canali di solidarietà digitale aperti in questo periodo sono poi utilizzati dall’Area promozione culturale e dell’Area Cinema dei servizi per specifici interventi.
Sono stati quindi attivati quattro numeri telefonici finalizzati innanzitutto all’affiancamento/sostegno e alla prevenzione di eventuali crisi, nonché, a fronte di interventi indifferibili, per il raccordo con i servizi territoriali. Ogni numero è assegnato a gruppi di 15/20 persone per territorio, il servizio è attivo sulle 12 ore diurne, 7 giorni su 7.
Complessivamente, il progetto è volto a contrastare quello che viene definito un “isolamento isolato”: «L’assistito e il familiare da casa propria accedono al telefono e/o al pc all’ora prestabilita per colloquio telefonico programmato o in caso di utilità» si legge nel documento inviato alla Conferenza «Il programma riabilitativo quotidiano prosegue con le indicazioni in telepresenza-affiancamento telefonico dell’operatore, e la comunicazione con l’operatore, che segue la dimensione empatica e dell’ascolto attivo, avviene attraverso il collegamento telefono/audio/video/chat. I vantaggi si possono sintetizzare nel contrasto all’isolamento “isolato”, non lasciare le persone con fragilità sole, affiancare e sostenere le famiglie, garantire in qualche modo la continuità del percorso curativo-assistenziale; intercettare e gestire eventuali crisi e ricadute in questo momento emergenziale determinato da Coronavirus; promuovere la stimolazione cognitiva mediata dall’area della promozione culturale; intervenire con azioni clinicamente validate».
Per valutare l’efficacia dell’intervento sono stati elaborati specifici questionari sottoposti sia alla persona in carico che alle famiglie, inoltre è attivo un confronto costante con l’associazione familiare territoriale SOS Psiche, «quale motore di stimolo e verifica costruttiva alla progettualità Tare Lab».
Da queste prime settimane di attività si ha un riscontro positivo della reazione delle persone con disagio psichico al momento emergenziale in corso. Al momento, si legge nella scheda relativa alla progettualità, le persone contattate affermano di non sentirsi isolate e «condividono, partecipano e propongono; gli operatori raccolgono il buon andamento della progettualità, il beneficio documentato e gli esiti favorevoli di come anche le persone fragili messe dinanzi alla realtà attuale sanno stupire. Del resto la malattia già genera in qualche modo isolamento, diversità, e forse è proprio vero che tale condizione è già nota, ben conosciuta ma questa volta meno “isolata” perché “condivisa”».
Questi i numeri per contattare il servizio:
- “Numero Casa” per gli assistiti del CENTRO DIURNO “SERGIO PIRO” Tel +39 389 8516408/ +393248795371
- “Numero Amico” per gli assistiti del programma riabilitativo della UOCSM di Afragola Tel +39 3701529245
- “Numero Amico” per gli assistiti del programma riabilitativo della UOCSM di Mugnano Tel. +39 3517011101
Redazione